Non si sblocca lo stallo sul sesto pacchetto di sanzioni dell’Unione Europea alla Russia per l’invasione dell’Ucraina. Al Consiglio Affari Esteri l’Ungheria ha confermato il suo veto alle nuove misure contro il Cremlino, che prevedono tra l’altro il divieto di importazione di petrolio dalla Russia a partire dal 2023. Il Governo guidato da Viktor Orban chiede come compensazione tra i 15 e i 18 miliardi di euro per la modernizzazione della sua infrastruttura energetica, se dovesse venire meno il petrolio russo. Il veto ungherese riporta al centro del dibattito il tema dell’unanimità sulle decisioni dell’Unione.
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