ROMA (ITALPRESS) – “In questo volume è racchiusa la camminata di una vita, tenendo conto che la mia è una famiglia romana da appena centoventi anni, mentre i miei bisnonni erano palermitani”. Lo ha affermato Francesco Rutelli, presidente di Anica, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia Italpress, in merito al suo ultimo libro “Roma, camminando” (editori Laterza).
“Questa – prosegue l’ex ministro della Cultura – è una camminata non frettolosa, non distratta, e permette a chi viene a Roma di scoprire qualcosa che noi continuamente vediamo. Roma va vista camminando lentamente per accorgersi quanto la città sia accogliente e di tutti: basti pensare che la maggior parte degli imperatori o papi non erano romani, erano veneti, lombardi, campani, catalani, francesi”. Rutelli ha raccontato quanto affascinante può essere Roma.
“Non è detto – ha spiegato – che piazza del Popolo sia dedicata al popolo, ma è più possibile che sia dedicata ai pioppi, perchè c’erano dei sepolcri antichi circondati da pioppi”. Il libro ricostruisce 28 secoli di Roma attraverso 18 itinerari. Da via Tuscolana per conoscere gli acquedotti che la attraversano e le scenografie romane negli Studi di Cinecittà, oppure gli ultimi chilometri della via Francigena per ritrovare i panorami che per secoli i pellegrini ammiravano al termine del loro viaggio o, ancora, i Fori per scoprire i luoghi della politica della Roma antica”. Le domande di Claudio Brachino a Rutelli sono poi proseguite sui temi della politica. “L’ho lasciata da tempo e non intendo ritornarci”, è stata la premessa di Rutelli, che ha spiegato di svolgere più che altro un ruolo nella formazione delle nuove generazioni. “Ho creato una squadra di volontariato di servizio civico, e ho appena saputo che uno dei partecipanti è stato assunto alla Commissione europea, un altro è diventato presidente del Municipio Tiburtina. Io vorrei – ha continuato – che nella politica, nell’amministrazione, crescesse il desiderio di formare le nuove generazioni”.
Sulla situazione del Paese Rutelli ha detto che “abbiamo bisogno che il governo porti a casa quanti più risultati possibili. Anche chi ne critica alcuni aspetti, chi è all’opposizione come la Meloni, ha tutto l’interesse che i progetti, i finanziamenti, le realizzazioni si facciano. Quindi quello che serve è trasparenza, informazione, determinazione, meno ostacoli burocratici. Perchè se l’Italia con il rischio recessione derivante dalla guerra, una pandemia ancora non completamente finita, perde questo grande finanziamento del Recovery Fund, perde credibilità e risultati. Se si perde questo treno veramente l’Italia potrebbe retrocedere nella considerazione internazionale, e anche la possibilità che l’Europa ci confermi dei finanziamenti che per noi sono cruciali”, ha concluso.
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