Open Arms, Salvini rinviato a giudizio “Una decisione politica”

Open Arms, Salvini rinviato a giudizio “Una decisione politica”

ROMA (ITALPRESS) – Matteo Salvini è stato rinviato a giudizio per il caso Open Arms. Il gup Lorenzo Jannelli ha deciso di accogliere la richiesta della Procura di Palermo, che accusa il leader della Lega di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per il caso dei 147 migranti a bordo della Ong catalana ai quali l’allora ministro dell’Interno negò per giorni un porto sicuro sulle coste italiane. L’avvocato di Salvini, Giulia Bongiorno, aveva chiesto il non luogo a procedere. Il senatore dovrà dunque essere processato nei prossimi mesi.

““La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino”. Articolo 52 della Costituzione. Vado a processo per questo, per aver difeso il mio Paese? Ci vado a testa alta, anche a nome vostro. Prima l’Italia. Sempre”, ha commentato sui social Salvini, che ai giornalisti ha affermato: “Quello che si è deciso in quest’aula ha un sapore politico più che giudiziario”.

“Ieri ho contribuito a dissequestrare gli italiani, che la prossima settimana potranno andare dopo tanto tempo al ristorante e potranno fare sport. Passare per sequestratore proprio no, è ridicola solo l’idea”, ha aggiunto l’ex ministro dell’Interno.
“Sul banco degli imputati ci dovrebbe essere qualcuno che gioca con la pelle degli esseri umani mettendone realmente a repentaglio la vita – ha detto ancora Salvini -. Se qualcuno gira per tredici giorni nel Mediterraneo in attesa di raccogliere altri immigrati, chi è il sequestratore? Chi è che gioca con la pelle di questi poveri ragazzi? Sono convinto che al processo emergeranno nuove verità”.
“A una settimana di distanza due Procure di una stessa regione su due episodi identici dicono due cose diverse. Serve una riforma della giustizia: in una città si dice che ho fatto bene, in un’altra che ho fatto male”, ha poi proseguito riferendosi al caso Gregoretti e alla Procura di Catania.

“Ci sono navi certificate per svolgere attività di ricerca e soccorso. La Open Arms aveva queste certificazioni? No. Svolgeva sistematica attività di ricerca e soccorso? Sì”, aveva detto l’avvocato Giulia Bongiorno, legale del leader leghista, intervenendo all’udienza.
Bongiorno ha ricordato che lo stesso comandante di Open Arms “quando chiede disperatamente il Place of Safety (Pos), esaltando le difficoltà in cui versa, scrive una mail spiegando “che Open Arms è certificata solo per 19 persone”, eppure è sempre stata utilizzata per attività continue di ricerca e soccorso. E tutto questo si evince dalla scatola nera, cioè dal diario di bordo”.
“Salvini è stato ritenuto colpevole di tutto – ha aggiunto la legale -. Il comandante di Oper Arms ha rifiutato di sbarcare migranti a Malta, ha rifiutato numerosi aiuti da altri natanti, ha rifiutato di essere scortato in qualsiasi porto spagnolo, ha rifiutato di essere accompagnato in porti spagnoli. Eppure qui l’imputato è solo Salvini. Lui risponde di sequestro di persona, anche se la nave ha bighellonato per giorni. C’è una visione salvinocentrica. In questo processo c’è un errore basilare, è come valutare questo processo guardando dal buco della serratura: non si riesce a riscostruire il complesso”.
(ITALPRESS).